Sapete cosa succede quando la propria terra rimane nel cuore di una grande scrittrice?
Ne vien fuori un piccolo capolavoro.
Destinato ad un pubblico molto giovane e non solo, Nadia Terranova, ci offre una raccolta di miti e leggende legate alla sua amata città: Messina.
Sinossi
È il lembo d’acqua che separa Messina e Reggio Calabria a unire le otto storie di questa raccolta.
Scilla e Cariddi e la loro avversa fortuna, Dina e Clarenza che con coraggio hanno difeso Messina dall’attacco dei nemici, Ulisse ammaliato dalle sirene, Cola Pesce in carne, ossa e squame: sono solo alcuni personaggi che da un passato lontano arrivano fino a noi, echi di racconti forse già sentiti, da custodire e raccontare ancora e ancora, perché non vengano dimenticati.
Frammenti
Ci sono cose che so da sempre.
Soprattutto, so qual è il posto che go sempre sentito come casa.
Alcune cose che so da sempre sono storie. Non so quando le ho ascoltate la prima volta, ma le sapevo già, e anche dopo non le ho mai dimenticate.
Ho sempre saputo di vivere in un luogo magico: la punta di un triangolo che si allunga per toccare la punta di uno stivale.
Il mare può essere nero, argenteo, azzurro o verdissimo a seconda delle ore e delle stagioni, abitato per metà da umani e per l’altra metà da creature fantastiche.
Con una scrittura semplice e immediata, Nadia Terranova, ci invita a tuffarci tra le acque cristalline dello Stretto per una nuotata in compagnia di Cola Pesce, per una passeggiata sul corso Garibaldi, con Mata e il suo amato Grifone, per riascoltare il suono delle campane vittoriose di Dina e Clarenza, e
Nelle meravigliose giornate assolate, potremmo osservare la magia di Morgana e chissà, con un pizzico di fortuna sentire, anche, il melodioso canto delle sirene di Ulisse.
“TUTTE LE STORIE SONO VERE NEL MOMENTO E NEL MODO IN CUI DECIDIAMO CHE LO SONO”